Sabato 30 settembre 2023 presso il Teatro Sociale della città di Trento, andrà in scena lo spettacolo dedicato a Giovanni Battista Piaz detto "Tita".
Non è estraneo, Tita, al carcere, ma questa è la prima volta in Italia. Viene imprigionato a Bolzano, la sua Bolzano, dove aveva frequentato, da ragazzo, le scuole magistrali, lo Schuleverein, che finanziava i giovani ladini indirizzandoli alla cultura e alla lingua tedesca. La sua è una incarcerazione preventiva, visto che a suo capo non esistono evidenti capi d’accusa. Ma è un bolscevico, un comunista! Questa è la denuncia pervenuta alle S.S. in forma anonima da qualche suo acerrimo nemico della val di Fassa.
La polizia nazista riesce così a liberarsi di un elemento anti-regime che ha grande presa sulle comunità alpine :Tita è un uomo appassionato, un agitatore politico. Dalle inferiate della sua cella N°56 ammira, a levante, il Catinaccio, Rosengarten, che è il gruppo dolomitico dove aveva mosso i primi passi in arrampicata, poco distante dal comune di Pera che gli aveva dato i natali, lassù in val di Fassa. Al cospetto delle torri del Vayolet era diventato uomo, rocciatore unico e formidabile. Delle sue imprese alpinistiche ne avevano parlato gli appassionati, e non solo, di tutta Europa battezzandolo il “Diavolo della Dolomiti”.
Dalle carceri non sempre si esce vivi e questo Tita losa bene. In cella, Tita si confida con un giovane secondino che raccoglie, come fosse un figlio, le testimonianze delle sue imprese alpinistiche e della sua profonda umanità di un uomo contraddittorio. Un diavolo di un Tita, certo! Ma, viva iddio, un uomo vero.