Venerdì 26 settembre 2025 presso la Sala Colonna della Fondazione Caritro in Via Calepina in centro storico a Trento.
Non esiste solitudine se c’è accoglienza. Se la solitudine è spesso legata alla mancanza di relazioni significative, allora l’accoglienza diventa una potente forma di prevenzione e cura. Non esiste solitudine dove c’è una comunità che si sente responsabile dei suoi membri più fragili. Molto spesso, però, la solitudine non nasce solo da un vuoto di legami, ma dalle disuguaglianze che li spezzano o li impediscono: laddove mancano opportunità e accesso equo ai diritti, la solitudine diventa più profonda, perché si intreccia con la sensazione di essere esclusi non solo dalle relazioni, ma anche dalle possibilità di partecipare pienamente la comunità. Accoglienza, allora, significa anche giustizia: ridurre le distanze e restituire dignità e spazio a tutti.
Per questo il tema delle solitudini non può restare confinato a un ambito privato, alla sola buona volontà dei singoli, a piccoli progetti pubblici settoriali. È necessario che entri con forza nelle politiche sociali, come dimensione trasversale di ogni intervento. Contrastare la solitudine significa pensare comunità guidate da politiche pubbliche che vedano oltre il piccolo progetto di comunità.
Ma come si costruisce accoglienza? Come si trasforma da principio astratto a pratica trasformativa? Visitiamo in questo convegno alcune buone pratiche, dove il volontariato diventa non solo un’azione meritevole di lode, ma la soluzione ad una pandemia.