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I brutti anatroccoli

I brutti anatroccoli

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Essere uguali, essere diversi, cosa ci fa sentire “a posto” oppure “in difetto” rispetto a come “si dovrebbe essere”?

Lo spettacolo I brutti anatroccoli, liberamente ispirato alla celebre fiaba di Hans Christian Andersen, è qui visto come un archetipo.

Come un “classico” che tocca un argomento universale, che va ben oltre il tempo in cui la fiaba è stata scritta, per indagare un tema che tocca nel profondo il destino di ogni bambino e di ogni persona: una fiaba che si modifica per parlare a questo presente su temi di grande attualità quali la diversità, l’inclusione e i passaggi nell’età evolutiva. Tra papere con gli occhiali, strumenti musicali, divertenti e poetiche suggestioni, lo spettacolo cerca di emozionare intorno all’idea che tutti, ma proprio tutti, possano cercare di rendere la propria debolezza una forza. Da qualsiasi punto si parta e in qualsiasi condizione ci si senta. Un modo per alzare gli occhi e guardare il grande cielo che ci circonda. Quel cielo nel quale la vita, qualunque vita, ci chiede di provare a volare. 

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