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At the Teatro Capovolto, Lucia Raffaella Mariani brings to the stage  “Freevola – confession on the unbearable need for admiration”

At the Teatro Capovolto, Lucia Raffaella Mariani brings to the stage “Freevola – confession on the unbearable need for admiration”

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Il Teatro Capovolto, la Stagione estiva del Teatro Sociale curata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento, prosegue con uno nuovo appuntamento tutto al femminile. Sabato 2 agosto, infatti, in piazza Cesare Battisti andrà in scena Freevola – confessione sull’insostenibile bisogno di ammirazione, uno spettacolo di e con l’attrice Lucia Raffaella Mariani, con la consulenza alla regia e alla drammaturgia di Lorenzo Maragoni. Una produzione Trento Spettacoli, con il sostegno di Potenziali Evocati Multimediali.

«Essere donna è come essere due dentro un corpo. Quella che esiste e quella che si guarda esistere, la sorvegliante e la sorvegliata, il soggetto e l’oggetto di me stessa, non solo degli altri, di me stessa. – osserva Lucia Raffaella Mariani - La voce della sorvegliante sussurra: "Devi piacere a tutti, soprattutto ai maschi etero e coi soldi. Devi essere ammirata, piacevole, piacente. Devi piacere! Stai attenta che ti sorveglio, perché se piacerai agli altri sarai felice. Sii bella, sii simpatica, sii brillante, occupa poco spazio, sorridi, profumati, dalla, o almeno falla annusare, conquista, non ti stancare, conquista! Vedrai che ti ameranno!". E la sorvegliata non sa se è d'accordo. Sente, come tutti, che vuole essere felice, e amata».

«Ma come si gestisce questo conflitto tra lo sguardo del mondo sul proprio corpo e le bambine che siamo dentro? Tra noi stesse che ci sorvegliamo e le bambine che siamo dentro? È attraverso l'ammirazione che si ottiene l'amore? – si chiede ancora l’attrice protagonista dello spettacolo - Il corpo agisce poi nel mondo il risultato di un conflitto interno costante, e normalizzato dunque: invisibile. È per questo che sembro, e sembriamo - noi ragazze di vent'anni e non solo - Frivole. Questo spettacolo è un urlo generazione per chi vuole essere Freevola».

Freevola è uno spettacolo che estremizza questo insostenibile bisogno di ammirazione. La signorina Mariani entra sul palco per partecipare a un concorso, sorride a pieni denti, disperata e dice: "Se ho capito bene il concorso funziona così. Ho un'ora di tempo per farmi amare da voi, per quello che sono".

Parte il timer. Si dà il via ad un gioco aperto con il pubblico, che è chiamato ad essere responsabile dei propri giudizi sulla signorina: può usare un pollice in giù nel caso in cui la signorina non sia di suo gradimento, un pollice in su nel caso lo sia, può lanciare sul palco una rosa trovata sotto la sua sedia se sente un moto d’amore.

Dall'altra parte, sul palco, la signorina Mariani, nel tentativo di essere irresistibile e di ricevere tutte le rose che la giuria possiede, si farà sopraffare dalle sue insicurezze e fragilità, e non potrà fare altro che dare il via ad una confessione tragicomica, frammentata, poetica sul dovere di piacere.

Si ricorda che nella platea del Teatro Capovolto non è consentito l’accesso ai cani. 

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